
“La legge non ha chiuso le case, ha solo spostato i confini della moralità.”
Pier Paolo Pasolini
In Via San Lorenzo, nel cuore di Bergamo Alta, sorge un edificio noto come “Casa dei Cento Camini” o “Casa dei 13 Camini”. Questo luogo è legato alla storia delle case di tolleranza, strutture che, fino al 1958, erano presenti in molte città italiane e regolamentate dalle autorità.
Nel quartiere di Borgo San Lorenzo si trovavano diverse case di tolleranza. Una delle più conosciute occupava i civici 18, 20 e 22 di Via San Lorenzo.
L’edificio al civico 22, con i suoi caratteristici comignoli in mattoni, era considerato il più lussuoso. Secondo la tradizione popolare, il fumo dei camini indicava la disponibilità delle stanze: se un camino fumava, la camera era occupata; in caso contrario, era libera.
Si dice anche che la struttura avesse un ingresso riservato ai clienti più facoltosi, tra cui nobili e membri del clero. Un’altra casa di tolleranza di rilievo si trovava in Via San Salvatore, all’angolo con Via Arena.
Conosciuta come “Casa del Peccato”, rimase attiva fino agli anni Sessanta prima di diventare una residenza privata. Questi luoghi, pur avendo cambiato destinazione d’uso, conservano una memoria storica significativa, testimoniando il ruolo della prostituzione regolamentata nella società dell’epoca.
Le case di tolleranza erano presenti anche nella Città Bassa, a conferma della diffusione capillare del fenomeno. Con la Legge Merlin del 1958, queste strutture vennero definitivamente chiuse, portando a un cambiamento nel tessuto sociale e urbano.
Oggi, Via San Lorenzo è una delle strade più suggestive di Bergamo Alta, apprezzata per i suoi edifici storici e la sua atmosfera affascinante. Sebbene la funzione originaria di alcuni palazzi sia mutata, la loro storia continua a essere parte integrante del patrimonio culturale cittadino.
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