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Villa Gina - Concesa (MI)

Villa Gina sorge su un alto sperone roccioso che domina il fiume Adda e l’imbocco del Naviglio della Martesana, nella località di Concesa, a Trezzo d’Adda (Milano). La sua origine risale al XVI secolo, quando venne costruita su una precedente struttura fortificata medievale, un tempo utilizzata come presidio militare per la posizione strategica.

Nel corso del tempo, la villa ha subito diverse trasformazioni. L’intervento più importante avvenne nella seconda metà dell’Ottocento, grazie a Paolo Bassi, podestà di Milano.

Egli volle trasformarla in una residenza elegante, ispirandosi alla villa toscana di Fonte all’Erta. Fece costruire un loggiato, un balcone con finestre in stile gotico e affidò la progettazione dei giardini, che ancora oggi circondano l’edificio.

Nel 1920, la villa passò a Silvio Crespi, industriale e promotore del vicino villaggio operaio di Crespi d’Adda. In seguito, l’Opera Nazionale Balilla di Bergamo la adibì a istituto professionale per orfani di guerra.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, la villa fu requisita dalle truppe tedesche, poi dagli alleati, che la usarono come presidio. Al termine del conflitto divenne un rifugio per sfollati, quindi un collegio e infine un istituto tecnico.

Negli anni Trenta fu abitata da Gino Canto, dirigente della Società Tessile Italiana, che la chiamò “Villa Gina” in onore della moglie. Dopo di lui, visse nella villa l’ingegnere Carlo Fuà, direttore degli stabilimenti Crespi d’Adda.

Oggi ospita la sede del Parco Adda Nord e conserva intatto il suo valore storico e paesaggistico.

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