
“La memoria delle pietre è più duratura di quella degli uomini.”
Marguerite Duras, scrittrice e sceneggiatrice francese
Villa Baldini si trova a Ranica, in via Viandosso, ed è uno degli ultimi esempi di casa padronale con annessa cascina ancora esistenti nella zona. La struttura risale al Settecento e ha mantenuto intatta la sua organizzazione originaria: due corti separate, un giardino e un terreno agricolo che la circonda.
Parte della recinzione è costruita con i “borlanti”, sassi levigati naturalmente dal fiume Serio, che scorre nelle immediate vicinanze. Gli alberi attorno all’edificio aiutano a consolidare gli argini del corso d’acqua.
L’ingresso principale è ad arco e reca uno stemma nobiliare in pietra. Da qui si accede al primo cortile, attorno al quale si trovano la casa colonica, con balconi in legno sorretti da robuste mensole in pietra, e le antiche stalle, sormontate da fienili.
Spicca anche una torre di probabile origine medievale, costruita su fondazioni romane e decorata con elementi di ispirazione greca.
Sul lato sinistro si erge la filanda ottocentesca, costruita accanto alla residenza padronale. Di fronte si apre il secondo cortile. L’intero complesso è sorto su un antico insediamento romano noto come Blandatium.
Durante il Medioevo, in questo luogo fu eretta la rocca di Blandasio, fortificazione strategica che, assieme a quelle di Scanzo e Villa di Serio, sorvegliava l’accesso alla Valle Seriana. Nel Trecento l’area fu coinvolta in scontri armati. La fortezza venne infine demolita nel Settecento per fare spazio alla villa, realizzata con elementi architettonici che richiamano l’epoca medievale, come le torri merlate.
Oggi Villa Baldini ospita un asilo nido, un’associazione di falconeria, una zona umida e un percorso didattico dedicato alla coltivazione tradizionale dei frutti.
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