“I vicoli di Bergamo Alta sono come un labirinto che svela lentamente i suoi segreti”
Anonimo
La scaletta di Vicolo Bettami è un breve percorso che unisce il Viale delle Mura alla Piazza Santa Maria Maggiore, nel cuore della Città Alta di Bergamo. Il tracciato si apre con gradoni larghi e in acciottolato, poi si restringe e diventa più raccolto fino a raggiungere i 66 scalini complessivi che segnano il dislivello tra le due aree.
Il nome del vicolo richiama il conte Antonio Bettami, ultimo discendente maschio di una famiglia antica e ben radicata nel territorio bergamasco. Alla sua morte, avvenuta nel 1779, lasciò una parte consistente dei suoi beni all’Ospedale di Bergamo, compresa una raccolta di dipinti.
Il suo ritratto, realizzato dal pittore Paolo Maria Bonomino, mostra i tratti maturi del conte all’età di cinquantacinque anni e riflette lo stile sobrio dell’artista.
Il vicolo è affiancato da edifici che conservano elementi della storia urbana. La famiglia Bettami, di origine mercantile, è documentata tra il Quattrocento e il Cinquecento a Clusone e Lovere, con presenze stabili anche a Bergamo, prima a Valtesse e poi in Città Alta.
Alcuni immobili, come quelli ai civici 1/A, 2 e 3-5, sono compresi nell’inventario dei beni culturali e ambientali della città. Il portale del civico 3 è citato in studi locali per il suo valore architettonico.
La zona è legata anche alla famiglia Marenzi, proprietaria di un palazzo poi passato alla contessa Antonia Marenzi Noli. Tra le figure collegate al vicolo compare inoltre Agostino Parravicini, alpinista bergamasco nato nel 1915 e morto in un incidente in montagna nel 1935, che abitò con la famiglia proprio al civico 3.
Questi elementi mostrano come Vicolo Bettami conservi tracce della storia sociale, architettonica e familiare della Città Alta, offrendo una testimonianza concreta dell’evoluzione del quartiere nel corso dei secoli.
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