“L’orto è un luogo dove ogni seme è un atto di speranza.”
Voltaire
Nel centro di Bergamo Alta, accanto all’antica polveriera veneziana, si trova la Scaletta di Colle Aperto, nota anche come “Scaletta dell’Orto Botanico”. Questo percorso di 173 gradini collega Colle Aperto, uno dei sette colli di Bergamo, con l’Orto Botanico “Lorenzo Rota”, un giardino di oltre 900 specie vegetali, che nasce su un bastione delle mura veneziane del XVII secolo. La posizione dell’orto, che offre una vista panoramica sulla città e sulle Prealpi Bergamasche, lo rende un luogo ideale per chi ama la natura e la storia.
Il nome “Colle Aperto” non ha una spiegazione storica chiara. Alcuni credono che derivi dalla vista panoramica sulla vallata sottostante, altri lo collegano alle modifiche delle Mura Venete avvenute tra il 1907 e il 1908, quando fu aperto un “varco” per migliorare la circolazione viaria.
Tuttavia, documenti del 1872 parlano di “corse sperimentali fino a Colle Aperto” con una locomotrice a vapore “Thompson”, il che dimostra che il toponimo “Colle Aperto” esisteva già prima del taglio delle Mura.
La scaletta è divisa in due tratti: il primo, con 119 gradini, e il secondo, con 54 gradini, che porta alla cima del colle. Lungo il cammino, i visitatori possono leggere pannelli didattici che raccontano l’evoluzione delle piante e la loro storia.
Salendo, si può ammirare la vista dei tetti di Bergamo Alta che spuntano tra la vegetazione, con il panorama che si apre sempre di più. In autunno, i corbezzoli, con le loro bacche rosse, aggiungono un tocco di colore al paesaggio.
L’Orto Botanico, inaugurato nel 1972 e dedicato al medico e botanico Lorenzo Rota, è suddiviso in collezioni tematiche che presentano piante locali e provenienti da diverse parti del mondo. Questo angolo verde oltre che luogo di studio è anche un’oasi di pace dove il passato e la natura si incontrano.
La scaletta di Colle Aperto non è solo un semplice percorso pedonale, ma un passaggio che racconta la storia di Bergamo. Salirla significa immergersi in un viaggio che unisce la bellezza naturale alla memoria storica, regalando uno scorcio autentico della città e dei suoi tesori nascosti.
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