“Il portone, scolpito con cura, riflette l’anima di chi vi abita.”
Johann Wofgang von Goethe, poeta, drammaturgo e scienziato
(1749-1832)
Alla fine del Cinquecento, una famiglia nobile fece costruire un palazzo in via Porta Dipinta, nella Città Alta di Bergamo, vicino all’antica “Porta sub Foppis”, lungo la strada che portava al Mercato delle Scarpe.
Il portale d’ingresso, ampio e riccamente lavorato, attirava l’attenzione con decorazioni elaborate, in contrasto con la semplicità degli ambienti interni. Il cortile e le stanze mostrano infatti una struttura meno raffinata, suggerendo che l’edificio non venne completato secondo il progetto originario.
L’asimmetria della facciata indica che l’edificio doveva proseguire ancora lungo la via. Il portale, spostato verso sinistra, fa pensare a un ampliamento previsto ma mai realizzato. Lo spazio rimasto libero fu in seguito occupato da abitazioni più modeste, cancellando la possibilità di completare la costruzione iniziale.
Nel corso del tempo il palazzo passò a varie famiglie, tra cui i Passi di Preposulo, casato originario di una frazione di Alzano Lombardo. La loro presenza è confermata da tracce architettoniche e araldiche nella zona. Poco distante si trova un edificio con capitelli e stemmi che ripetono i simboli della famiglia.
All’interno del palazzo, una sala conserva fregi in stucco con lo stemma dei Passi, caratterizzato da due lettere “P” nella parte superiore e bande oblique nella zona inferiore. Lo stesso motivo compare anche sul camino del salone principale.
Il portale rappresenta un esempio tipico dell’architettura tardo-cinquecentesca lombarda. Le semicolonne scanalate sostengono un cornicione con fregio, mentre il bugnato rigato, diffuso in Italia dopo la metà del XVI secolo, sottolinea il gusto rinascimentale per la decorazione.
L’abbondanza dei particolari mostra il desiderio di ostentazione del proprietario, ma suggerisce anche l’intervento di uno scalpellino esperto più che di un architetto, segno di una realizzazione pratica e influenzata dalle ambizioni del committente.
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