
“Nel Medioevo, ogni torre era una dichiarazione di potere.”
Henri Pirenne
A Costa di Mezzate, in provincia di Bergamo, sorge un’antica costruzione che ancora oggi racconta un frammento di storia locale: la Torre degli Zoppi. In origine, era una torre difensiva appartenente all’omonima famiglia nobile, presente nel territorio almeno dal XIII secolo. Oltre alla torre, gli Zoppi possedevano anche un complesso rurale chiamato “Rasetto”, utilizzato come rifugio in caso di pericolo.
Il Rasetto era inizialmente protetto da palizzate e da un fossato, ma nel corso del Duecento venne rinforzato con solide mura in pietra, alcune delle quali sono tuttora visibili lungo via Camozzi.
All’interno delle sue mura trovavano riparo i contadini durante le scorrerie e le guerre locali che in quei secoli agitavano la zona.
Col passare del tempo, sia la torre che il Rasetto persero la loro funzione militare. Tra il Quattrocento e il Cinquecento furono trasformati in residenze. La torre fu ampliata e assunse un aspetto più elegante, tanto da essere ribattezzata “Pavione”.
L’intervento edilizio incluse la creazione di un cortile interno e nuovi spazi abitativi, riflettendo la crescente ricchezza e il prestigio della famiglia Zoppi.
Un importante accordo con i Vertova, altra casata influente di Costa di Mezzate, permise alla famiglia Zoppi di chiudere una strada che passava tra le rispettive proprietà, favorendo ulteriori ampliamenti. Tuttavia, i rapporti tra le due famiglie si deteriorarono. La rivalità culminò nel 1617 in uno scontro armato sul sagrato della chiesa di San Giorgio, sedato solo grazie all’intervento di un sacerdote.
Nonostante questi conflitti, la famiglia Zoppi continuò a investire sul territorio, contribuendo allo sviluppo del borgo. Il Pavione rimase il loro edificio più rappresentativo, simbolo ancora visibile di un passato segnato da potere, contrasti e trasformazioni.
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