“La torre è simbolo di solitudine e potere, insieme rifugio e minaccia.”
Italo Calvino, scrittore (1923–1985)
La Torre degli Alghisi si trova a Lovere, in provincia di Bergamo, e rappresenta una delle testimonianze architettoniche medievali più significative del paese. La sua costruzione risale a un periodo compreso tra il XII e il XIV secolo, in un’epoca segnata da tensioni politiche e trasformazioni urbanistiche che coinvolsero anche il borgo lacustre.
Realizzata in pietra locale, la torre ha pianta quadrata e mura spesse, formate da blocchi calcarei lavorati con cura. Queste caratteristiche, unite all’aspetto compatto e severo della struttura, ne rivelano la funzione difensiva originaria.
L’ingresso principale si trovava in origine sul lato est, oggi non più visibile a causa della costruzione di un edificio addossato. All’interno, un vano voltato e una botola permettono il collegamento tra i piani, che sono in totale cinque.
Sul lato ovest si apre invece un secondo accesso con arco a tutto sesto. In origine la torre era conclusa da una copertura a doppio spiovente nascosta dietro una muratura merlata, secondo un modello diffuso tra le torri lombarde medievali. Alla fine del Trecento venne sopraelevata, impiegando lo stesso calcare grigio scuro, ma con una tecnica costruttiva meno raffinata.
Le murature includono, oltre ai blocchi calcarei, anche massi erratici disposti in corsi regolari. Alcune aperture principali sono ornate da archi ogivali con cornici in mattoni, databili al XIV secolo.
Tali interventi coincidono con lo spostamento della famiglia Celeri, anticamente stanziata nella zona di Castel Vecchio, verso una nuova fortificazione situata nella parte alta di Lovere, segno del mutamento nella geografia del potere locale.
Nel corso del Novecento, la torre ha subito restauri e modifiche, ma ha mantenuto intatta la sua struttura medievale. Oggi rimane un importante riferimento storico e architettonico del paese.
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