
“Sotto la frasca il tempo non conta.”
Detto veneto anonimo (XVII secolo)
Sulla collina di Città Alta, a Bergamo, si trova Ca’ Moroni, un edificio che conserva le tracce del passato rurale e religioso del territorio. Per raggiungerla occorre percorrere via del Rione, che dalla chiesa di San Sebastiano, sopra il Pascolo dei Tedeschi, sale fino a via Case Moroni, ai piedi del Monte Bastia.
La costruzione risale alla fine del Quattrocento e nacque per iniziativa dei monaci di Astino, che la destinarono a ricovero per malati di tubercolosi. All’interno si trovavano affreschi di soggetto sacro, oggi scomparsi, che testimoniavano la funzione assistenziale e spirituale dell’edificio.
Con il passare del tempo la struttura perse il suo carattere religioso e venne trasformata in residenza padronale. L’architettura conserva i tratti tipici del rustico lombardo: un ampio porticato al piano terra, una loggia superiore con otto arcate a tutto sesto e, al centro del cortile, una “vera di pozzo” cinquecentesca, la balaustra che ornava i pozzi e serviva come punto d’incontro.
Questo insieme conferisce all’edificio un aspetto armonioso e semplice, coerente con lo stile delle cascine bergamasche del Rinascimento. Ca’ Moroni fu anche osteria: un ramo d’albero, la “frasca”, posto sopra l’ingresso, segnalava ai viandanti la possibilità di ristoro, secondo una consuetudine diffusa nelle campagne lombarde, dove le case rurali offrivano vino e accoglienza a chi era di passaggio.
Il nome della dimora è legato alla famiglia Moroni, antica casata bergamasca documentata dal Trecento, dalla quale provenne anche il celebre pittore Giovan Battista Moroni, attivo nel pieno Rinascimento.
Nel 1971 Ca’ Moroni è stata riconosciuta Bene culturale, ma oggi versa in stato di abbandono. Nonostante ciò, la struttura conserva un notevole valore storico e architettonico.
Un recupero mirato potrebbe restituirle la dignità perduta, trasformandola in un centro di interesse culturale e turistico capace di raccontare, attraverso le sue mura, la storia di Bergamo e delle sue antiche campagne.
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