
“La fede nel Salvatore guidò i popoli attraverso le tenebre del tempo.”
Jacques Le Goff
Nel cuore di Monasterolo del Castello, piccolo borgo sul lago di Endine in provincia di Bergamo, sorge la chiesa parrocchiale del Santissimo Salvatore. Le sue origini risalgono al XIII secolo, ma l’edificio attuale è frutto di una ricostruzione settecentesca che ha mantenuto intatta la centralità del luogo nella vita religiosa della comunità.
Per raggiungere il sagrato si attraversa un arco che collega la zona antica del borgo alla chiesa. Un secondo arco, più discreto, conduce al cimitero che si affaccia sul lago, luogo di raccoglimento e memoria.
Lungo il breve percorso si snodano le quattordici stazioni della Via Crucis, realizzate in mosaico negli anni Settanta dalla ditta Peresson di Milano. I disegni sono opera di Trento Longaretti, artista bergamasco noto per le sue raffinate rappresentazioni sacre, ricche di spiritualità e delicatezza.
All’interno della chiesa si conservano preziose testimonianze artistiche del Settecento. Spicca tra queste una “Trasfigurazione” del pittore Domenico Carpinoni, figura di rilievo nel panorama artistico bergamasco del Seicento. Il dipinto, a olio su tela, rivela la sua capacità di fondere colori intensi e atmosfera solenne, caratteristiche distintive della sua pittura.
L’altare maggiore, risalente alla seconda metà del Seicento, è un’opera in marmo nero finemente intarsiato. Realizzato da maestranze locali, rappresenta uno degli esempi più alti dell’abilità artigianale della zona, unendo rigore compositivo e raffinatezza decorativa.
Oggi la chiesa del Santissimo Salvatore continua a essere un punto di riferimento per la comunità. La sua architettura sobria, le opere d’arte e la suggestiva posizione la rendono un luogo carico di memoria e spiritualità.
Un simbolo duraturo della fede e della cultura che hanno attraversato i secoli a Monasterolo del Castello.
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