
“L’arte religiosa è la voce silenziosa della fede nei secoli.”
André Malraux, scrittore e ministro della cultura francese
La chiesa parrocchiale di Brumano, piccolo centro in provincia di Bergamo, è dedicata a San Bartolomeo e vanta origini antiche. La sua storia documentata inizia nel 1567, quando venne istituita come cappella curata, cioè dotata di beni propri e amministrazione autonoma.
A testimoniarlo è un atto rogato dal notaio Giovanni Pietro Scotti, oggi conservato negli archivi di Milano. All’epoca la chiesa rientrava nel vicariato di Lecco, come confermano le visite pastorali condotte da arcivescovi e delegati tra il XVI e il XVIII secolo.
Tra il 1882 e il 1986, gli annuari della diocesi milanese indicano che la chiesa era dedicata anche all’Immacolata Concezione e a San Carlo Borromeo. La vecchia struttura venne demolita nel XIX secolo per far posto a un edificio più ampio e moderno.
La prima pietra della nuova chiesa fu posata il 6 maggio 1878. La consacrazione avvenne in seguito, per opera del cardinale Andrea Carlo Ferrari, allora arcivescovo di Milano.
Accanto alla parrocchiale sorgeva un oratorio dedicato al Divin Redentore e ai santi Rocco e Sebastiano, testimoniando la vivacità religiosa del luogo. La parrocchia disponeva inoltre di una rendita stabile, segno di una certa autonomia economica. Durante la Seconda guerra mondiale, Brumano fu teatro di tragici eventi: numerosi partigiani della zona vennero catturati dai nazisti e fucilati.
All’interno della chiesa si conservano opere significative. Tra queste, un altare realizzato dalla Scuola Fantoniana, nota per la qualità dei suoi intagli lignei, un dipinto con la Madonna col Bambino, e affreschi del pittore Nuvoloni, attivo tra Otto e Novecento
Nel 2006 la parrocchia passò dalla diocesi di Milano a quella di Bergamo, segnando un cambiamento importante nella vita religiosa della comunità.
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