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Stongarda di Borgo Canale (BG)

Il nucleo storico di Borgo Canale, situato poco fuori dalla porta occidentale di Bergamo Alta, si sviluppò lungo la strada che conduceva a Longuelo e Ponte San Pietro. Le prime attestazioni risalgono all’anno 842, ma fu nel 1256 che venne costruita, a chiusura di una delle sue estremità, una struttura difensiva chiamata “Stongarda”.

Essa consisteva in una porta-torre voluta dal podestà Filippo d’Asti, che sostituiva probabilmente una torre in legno, il cosiddetto “battifredo”, destinato a segnalare eventuali pericoli alla popolazione.

Oggi restano soltanto alcuni frammenti dell’arco che scavalcava la via principale e una lapide che ricorda la costruzione dell’opera. Questa porta era nota anche come “Porta de Sanicis”, per la vicinanza alla dimora della famiglia Sanicis, oppure come “Porta di Sant’Erasmo”, per la chiesa omonima citata nei documenti del 1356. Nel Quattrocento compaiono due nomi distinti: “Porta Nova de Sanicis” e “Porta de Sanicis Veterem”, segno che vi erano due accessi contigui, entrambi collegati alla medesima famiglia.

Le mappe seicentesche di Giovanni Macherio e Pierre Mortier mostrano chiaramente la presenza di una torre che chiudeva il passaggio verso la contrada, confermando quanto riportato dalle fonti. Oltre quel punto si trovavano alcune abitazioni e la chiesa di Sant’Erasmo, che costituiva il cuore religioso del quartiere.

Gli studi dell’architetto Sandro Angelini, basati sull’analisi del terreno e sulla disposizione delle case, hanno permesso di individuare con precisione l’antico tracciato delle difese, situate all’incrocio tra via degli Orti e via Borgo Canale. Angelini fu anche il primo a proporre una ricostruzione grafica delle strutture ormai perdute, delle quali rimangono solo pochi resti murari della “Stongarda” del XIII secolo.

Sul muro della casa al numero 31 si trova ancora una lapide antica che testimonia l’opera del podestà Filippo di Tomaso d’Asti. L’iscrizione, oggi quasi cancellata ma trascritta dagli studiosi Angelo Mazzi e Luigi Pelandi, ricorda che i lavori si conclusero nel 1256 e che l’edificio fu completato sotto la sua amministrazione.

Lo stemma triangolare del podestà, scolpito sulla pietra, rimane a testimoniare la volontà di lasciare un segno tangibile della propria opera al servizio della città.

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