“La piazza è la voce della città, la torre il suo sguardo.”
Carlo Levi, scrittore e pittore. (1902 – 1975)
In Piazza Mascheroni, in Città Alta di Bergamo, si trovano due edifici che raccontano la storia della città: il Palazzo Roncalli e la Torre della Campanella. Entrambi fanno parte della Cittadella Viscontea, costruita nel XIV secolo per volere dei Visconti, signori di Milano, come presidio militare e politico.
Il Palazzo Roncalli fu edificato nel XVI secolo, durante il dominio della Repubblica di Venezia, sopra un precedente edificio medievale. Il progetto del 1520 è attribuito ad Andrea di Giacomo Ziliolo, mentre i lavori furono affidati a Pietro Isabello e Francesco Cleri.
In origine era una loggia e un magazzino per le granaglie provenienti soprattutto dalla Val Brembana. Nella piazza antistante si svolgeva il “Mercato dei Grani”, punto centrale dei commerci cittadini. Nel Settecento l’edificio passò alla famiglia Sonzogno, che incaricò l’architetto Ferdinando Caccia di trasformarlo in residenza nobiliare, dandogli l’aspetto elegante che conserva oggi.
Tra le sue mura, nella notte del 12 marzo 1797, i rappresentanti della Repubblica di Venezia firmarono l’accordo per il ritiro da Bergamo, ponendo fine a oltre tre secoli di dominio veneziano e aprendo la strada al periodo napoleonico. Gli affreschi e i dettagli decorativi ancora visibili richiamano il prestigio di un edificio che fu al centro della vita cittadina.
Accanto al palazzo s’innalza la Torre della Campanella, o Torre della Cittadella, costruita nel 1355 per volontà di Bernabò Visconti. Serviva a controllare gli accessi alla cittadella fortificata.
Durante il dominio veneziano venne modificata e ornata con il Leone di San Marco, simbolo della Serenissima. Nei secoli la torre ospitò la Prefettura e il Dipartimento del Serio. Un restauro terminato nel 2010 ha riattivato campana e orologio, restituendo alla città una tradizione interrotta per vent’anni.
Oggi Palazzo Roncalli e Torre della Campanella rappresentano il legame tra Medioevo e età moderna, testimonianza di una Bergamo che ha saputo attraversare il tempo conservando la propria identità. (Periodo storico: tardo Medioevo ed età moderna, dal XIV al XVIII secolo).
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