
“La città sarà veramente civile quando tutti avranno un’abitazione degna.”
Giovanni Michelucci – architetto e urbanista
Il Villaggio Operaio di Crespi d’Adda, in provincia di Bergamo, fu progettato con grande cura per accogliere in modo dignitoso gli operai della fabbrica tessile fondata da Cristoforo Benigno Crespi.
Le prime abitazioni sorsero tra il 1877 e il 1878 all’ingresso del villaggio: tre edifici semplici, detti “Palazzotti”, a pianta rettangolare e con tre piani, in grado di ospitare dodici famiglie. Ogni famiglia aveva a disposizione locali ampi, luminosi e ben aerati, in linea con i principi igienici dell’epoca.
Nel giro di pochi decenni, il villaggio si ampliò notevolmente. Entro il 1907 furono costruite circa cinquanta case su due piani, con pianta quadrata e un piccolo giardino.
Pur somigliandosi all’esterno, alcune abitazioni avevano ingressi separati, altre uno solo con scala interna comune. L’organizzazione degli spazi era pensata per garantire comfort e ordine, a beneficio della vita quotidiana degli operai.
Nel 1929, durante il regime fascista, il villaggio venne ribattezzato “Tessilia”. Le case furono modificate con l’aggiunta di un piccolo corpo posteriore destinato ai servizi igienici. Le decorazioni originarie, considerate troppo elaborate, vennero rimosse per aderire allo stile sobrio imposto dal regime. Gli alloggi continuavano ad essere affittati ai dipendenti della fabbrica, con canoni trattenuti dallo stipendio e manutenzione a carico dell’azienda.
Nel dopoguerra, sul lato sud del villaggio, furono edificate abitazioni più curate per impiegati e capireparto: case a pianta rettangolare, con balconi in pietra locale, facciate ornate e tetti movimentati da comignoli evidenti. Negli anni Venti, in una zona più riservata e immersa nel verde, sorsero anche alcuni villini per i dirigenti, più ampi e rifiniti.
Oltre alle case, Crespi d’Adda offriva tutti i servizi essenziali: chiesa, scuola, ospedale, albergo, dopolavoro, teatro, bagni pubblici con piscina e cimitero. C’erano anche abitazioni riservate al medico e al parroco, poste in posizione panoramica. Un esempio unico di villaggio industriale, ancora oggi intatto.
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