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Villa Castello Crespi - Crespi d'Adda (BG)

A Crespi d’Adda, in provincia di Bergamo, sorge un’imponente villa che sembra uscita da un’altra epoca. Costruita tra il 1893 e il 1894 accanto allo stabilimento tessile, era la dimora della famiglia Crespi, industriali illuminati e fondatori del villaggio operaio.

La residenza, con il suo aspetto da castello, non fu pensata solo come abitazione, ma anche come simbolo del potere economico e sociale della famiglia.

L’edificio presenta un elegante stile neo-medioevale, con torrette angolari, finestre polifore e cuspidi che richiamano l’architettura dei castelli antichi. Il rivestimento in mattoni a vista, le decorazioni in pietra e le cornici sporgenti le conferiscono un’aria solenne.

Particolarmente suggestiva è la merlatura ghibellina, che corre lungo il perimetro superiore della villa, rafforzandone il carattere simbolico. I loggiati e i balconi, distribuiti con gusto scenografico, ne arricchiscono l’aspetto.

All’inizio del Novecento, secondo lo storico Roberto Romano, la villa era servita da un nutrito personale: due cuochi, due domestici, una cameriera, due cocchieri, due istitutrici, una balia e un portinaio. Gli interni non erano da meno. Le stanze erano 44, distribuite attorno a un grande atrio centrale quadrato, ornato da tre balconate sovrapposte. Gli arredi, eleganti e curati nei minimi dettagli, furono realizzati nelle falegnamerie della stessa fabbrica, a conferma del legame profondo tra la vita della famiglia e l’impresa.

La villa, pur essendo circondata da un ampio parco alberato, si affacciava direttamente sul cuore del villaggio, quasi a voler mantenere un contatto visivo e simbolico con la comunità operaia. Da essa partiva il viale alberato che conduceva alla fabbrica, sottolineando il legame tra il mondo padronale e quello del lavoro.

Villa Crespi, con il suo aspetto fiabesco e il suo ruolo centrale nella vita del villaggio, resta oggi uno dei simboli più rappresentativi di Crespi d’Adda. Non solo una dimora privata, ma un segno tangibile di un’epoca in cui industria, architettura e comunità erano strettamente intrecciate.

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