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Vera da Pozzo in Piazza Mascheroni - Città Alta (BG)

Nel centro della Città Alta di Bergamo, Piazza Mascheroni conserva la memoria di epoche lontane attraverso due simboli: la settecentesca “Vera da Pozzo” e la moderna scultura “Torus”.

La “Vera da Pozzo” è una fontana in pietra bianca di Zandobbio, costruita sopra una grande cisterna tra il 1605 e il 1606. La struttura serviva a raccogliere acqua piovana e di sorgente per assicurare una riserva idrica alla popolazione durante l’amministrazione veneziana.

Di forma ottagonale e ispirata ai modelli veneziani, la fontana presenta una protezione in pietra sopra la bocca del pozzo, pensata per garantire sicurezza e decoro. L’opera fu voluta dal podestà Francesco Diedo e dal comandante Andrea Paruta, che promossero la costruzione della cisterna con una capacità di circa 500 metri cubi, equivalenti a 1400 “padovani”. In origine l’acqua proveniva da una sorgente e dalle piogge, ma in seguito il sistema venne collegato all’acquedotto Magistrale, migliorandone l’efficienza.

Nel 1763 il prefetto Marino Cavalli fece installare la fontana per rendere più agevole l’accesso all’acqua, segno della costante attenzione delle autorità veneziane al benessere urbano. Nel XIX secolo venne aggiunta una pompa a stantuffo, strumento pratico che consentiva di attingere acqua con maggiore facilità, adattando l’antico impianto alle nuove esigenze cittadine.

A pochi passi dalla fontana, la scultura “Torus”, creata nel 2018 dall’artista britannico David Harber per la manifestazione “I Maestri del Paesaggio”, rappresenta un dialogo tra passato e presente. L’opera, un anello in acciaio specchiante alto due metri, riflette la piazza e i palazzi circostanti, creando suggestivi giochi di luce. La sua superficie lucida cattura l’ambiente e lo restituisce in forma dinamica, rendendo visibile la continuità tra tradizione e innovazione.

Anticamente chiamata “Piazza Nuova”, per distinguerla dalla vicina Piazza Vecchia, la piazza divenne nel tempo uno spazio di incontro e rappresentanza.

Oggi Piazza Mascheroni unisce la memoria veneziana della “Vera da Pozzo” alla creatività contemporanea di “Torus”, offrendo un esempio concreto di come l’arte e l’architettura possano dialogare nel rispetto della storia.

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