“Nel Silenzio della torre, il pensiero trova il suo cammino”
Henry David Thoreau, filosofo e poeta (1817-1862)
La Torretta Pensatoio del Conte si trova sul colle di Sant’Eufemia, accanto alla Rocca di Bergamo, all’interno dei giardini di Palazzo Moroni.
È un piccolo edificio in stile neo medievale, costruito nell’Ottocento su resti murari più antichi appartenenti alla Rocca civica. La sua funzione non era difensiva, ma privata e simbolica, legata alla cultura dell’età moderna.
La torretta era destinata alla quiete e alla riflessione della famiglia Moroni, che la utilizzava come spazio appartato per lo studio e la meditazione, secondo un uso diffuso tra Rinascimento e Barocco.
Dalla posizione sopraelevata si apriva una vista ampia sulla città alta, sulle mura e sulla pianura, un panorama che favoriva la contemplazione e rafforzava l’idea di controllo visivo del territorio, elemento centrale nel pensiero nobiliare dell’epoca.
Oggi la torretta non è accessibile a causa del deterioramento della scala interna in legno, ma resta ben visibile dalle terrazze superiori del parco e dall’area verde antistante la Rocca, dove se ne possono osservare le forme sobrie e l’equilibrio architettonico. Il contesto è quello di Palazzo Moroni, costruito tra il 1636 e il 1666 per volontà di Francesco Moroni, nel pieno Seicento barocco.
Il palazzo rappresenta uno degli esempi più significativi dell’architettura nobiliare bergamasca, con interni affrescati e un vasto giardino all’italiana articolato su terrazze geometriche. Le torrette pensatoio erano elementi comuni nelle residenze aristocratiche dell’età moderna e rispondevano a esigenze pratiche e simboliche. Servivano allo studio, alla scrittura e all’osservazione, ma indicavano anche prestigio sociale e dominio sul paesaggio.
La torretta del Conte conserva ancora oggi questo significato, come testimonianza discreta del rapporto tra potere, architettura e territorio nel lungo periodo compreso tra Rinascimento e Barocco.
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