“Le rovine non tacciono: parlano più forte dei palazzi intatti.”
Gabriele D’Annunzio, scrittore (1863–1938)
La Torre Sopra la Corna di Averara, in provincia di Bergamo, sorgeva su uno sperone roccioso della Val Mora e, secondo lo storico Angelo Medolago (Quaderni Brembani N° 3 – 2005), la datazione dovrebbe risalire indicativamente al XIV secolo. Oggi resta soltanto la base, costruita con blocchi di pietra grezza, squadrati più accuratamente negli angoli. Questo basamento, alto alcuni metri, è l’unico elemento rimasto dopo secoli di abbandono e di spoliazioni che ne hanno cancellato le parti superiori.
In origine la torre raggiungeva circa dieci metri di altezza e occupava un punto strategico che consentiva di sorvegliare l’imbocco della valle, controllando in particolare la via di collegamento verso Santa Brigida e le fortificazioni di Piazza Brembana.
La sua funzione era soprattutto di avvistamento. Non operava isolata, ma in collegamento diretto con una torre gemella sul versante opposto, con la quale manteneva il contatto visivo continuo.
La valle di Averara e quelle vicine disponevano nel Medioevo di una rete difensiva organica, costituita da torri e castelli eretti in punti dominanti. Questi presidi, oltre a difendere i villaggi, permettevano la rapida trasmissione di messaggi.
Probabilmente il sistema di comunicazione poteva essere simile a quello già in uso presso altri fortilizi analoghi: segnali di fumo durante il giorno e fuochi di notte per avvisare di pericoli, passaggi sospetti o richieste di rinforzi. Torri come quella di Averara garantivano dunque la sicurezza dei traffici lungo la Via Mercatorum, arteria commerciale che collegava Bergamo con la Valtellina.
Si ipotizza che le due torri della Val Mora, compresa quella Sopra la Corna, fossero ancora in uso in un periodo compreso tra il XVI e il XVII secolo. In epoca contemporanea, i ruderi sono stati consolidati per impedire ulteriori crolli. Nel corso del Novecento il Comune ne ha promosso la valorizzazione, inserendole in percorsi culturali e dotandole di illuminazione serale.
A differenza della Torre della Fontana, che sorge lungo la via storica ed è facilmente accessibile, la Torre Sopra la Corna si trova in posizione più isolata e richiede un percorso meno agevole. Nonostante ciò, conserva un forte valore simbolico, testimoniando la lunga storia delle difese medievali della valle e il ruolo delle comunità montane nel presidiare vie di comunicazione cruciali per i commerci e per la sopravvivenza delle popolazioni locali.
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