
“Le torri crollano, ma il cielo resta.”
Victor Hugo
La Torre di San Giovanni si erge sulla sommità del Colle di San Geminiano, noto anche come Colle Alto, a Costa di Mezzate, in provincia di Bergamo. Con i suoi 20 metri di altezza, è ciò che resta dell’antico castello dei Conti Ghisalbertini De Martinengo, acquistato nel 1045 e in seguito abbandonato.
Dalla cima del colle, a 332 metri di altitudine, lo sguardo si apre sulla pianura sottostante. Tra gli alberi si scorgono ancora resti delle mura, grandi massi e una cisterna per l’acqua piovana.
La torre, soprannominata “La Bastia”, faceva parte di un complesso fortificato più ampio, il “Castrum”, che includeva una chiesetta dedicata a San Geminiano, un palazzo e un pozzo. Oggi, di queste strutture rimangono solo pochi ruderi.
La posizione strategica del castello permetteva di controllare il territorio circostante, funzione condivisa con altre fortificazioni della zona. Le origini di questo insediamento risalgono addirittura all’epoca romana, nel I secolo a.C., quando vennero realizzate opere di bonifica e suddivisione agraria. Nei pressi del colle sorsero centri di rilievo come Cicola, Telgate e Carobbio degli Angeli, di cui restano tracce di ville, strade e necropoli.
Nel Medioevo, il castello fu un presidio militare conteso tra le potenti famiglie locali. I Conti De Martinengo lo mantennero per secoli, ma nel XIII secolo, a causa delle lotte tra nobili, il loro dominio finì. Il castello cadde in rovina e venne progressivamente smantellato.
Nel 1956, l’architetto Sandro Angelini realizzò una ricostruzione grafica dell’antica fortezza, mostrando come appariva originariamente: un grande complesso cinto da mura con edifici interni.
Dopo un recente disboscamento, la torre è tornata visibile da lontano, testimone silenziosa di un passato di guerre, dominio e trasformazioni.
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