
“La scala è la metafora del tempo: ci insegna a salire lentamente, un passo dopo l’altro.”
Jules Michelet, storico francese (1798–1874)
La Scalinata “Ratto” di Lovere è un antico percorso pedonale che collega il centro storico al lungolago, unendo via Brighenti con via Celeri e diramandosi verso via Martinoli e l’Ospedale “S.S. Capitanio e Gerosa”.
Lungo il tracciato si incontra un piccolo giardino pubblico. Il nome “Ratto” deriva dal soprannome rinascimentale “Vicolo del Ratto”, dal dialetto locale “ràta”, che indicava una strada ripida. In origine, la via correva lungo le mura orientali del borgo fortificato, unendo il Castello di Lovere, situato presso la Chiesa di San Giorgio, al porto.
Questo percorso era utilizzato anche come strada di ronda per motivi militari. Quando nel Quattrocento vennero meno le esigenze difensive, la via divenne un passaggio diretto tra il porto e la Chiesa di San Giorgio.
Oggi la scalinata è uno degli elementi più caratteristici del paese. Il primo tratto, coperto da una struttura ad arco, poggia sulle antiche mura medievali e si apre da una porta storica del borgo. La disposizione degli edifici, stretti e disposti irregolarmente nella parte medievale, contrasta con quella rinascimentale, dove le costruzioni sono più ampie e regolari.
Tra il 2013 e il 2014, il Comune ha effettuato un intervento di restauro conservativo: sono stati recuperati il tratto coperto e la pavimentazione, sostituiti i gradini mancanti e aggiunta un’illuminazione che mette in risalto la prospettiva della scalinata. Durante i lavori sono riemerse antiche scritte toponomastiche e aperture murarie di epoca precedente.
Sul lato destro, il vicolo della Torre conduce a un edificio settecentesco della famiglia Bosio, dove nacque don Angelo Bosio, parroco di Lovere e guida spirituale delle future sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa.
La scalinata termina nel Vicolo Fossa, antico fossato oggi rettilineo, che conduce al Portichetto del Porto e da qui, attraverso vicoli medievali, a Piazza Tredici Martiri.
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