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Fontanone Visconteo - Città Alta (BG)

Nel cuore della Città Alta di Bergamo, in Piazza Reginaldo Giuliani, si trova il Fontanone Visconteo, una delle più significative opere di ingegneria idraulica del Medioevo. La sua costruzione risale al 1342, quando i fratelli Giovanni e Luchino Visconti, signori di Milano, decisero di dotare la città di un sistema sicuro di approvvigionamento idrico.

In un’epoca segnata da frequenti guerre e assedi, disporre di acqua all’interno delle mura significava garantire resistenza e sopravvivenza.

La cisterna, scavata nella roccia, poteva contenere tremila metri cubi d’acqua, pari a oltre quarantatremila brente bergamasche. Era alimentata dall’acquedotto romano dei Vasi, noto anche come Acquedotto di Castagneta, che continuava così a servire la città secoli dopo la sua realizzazione.

La scelta del luogo fu accurata: il serbatoio si trovava tra la Basilica di Santa Maria Maggiore e la Cattedrale di San Vincenzo, in una piazza che nei secoli mutò funzione, diventando prima Mercato del Lino e poi Mercato del Pesce.

Nel 1743 il comune trasformò la parte superiore della struttura in deposito per reperti archeologici. Più tardi, nel 1768, l’architetto Alessandro Pompei vi costruì il Palazzo del Museo, che nel XIX secolo accolse anche l’Ateneo di Scienze, Lettere e Arti. Pur con modifiche, l’edificio mantenne legami con l’impianto originario.

Il Fontanone restò in funzione fino al 1892, quando la città introdusse un nuovo sistema idrico con lavatoi in via della Boccola, Borgo Canale e via Lupo.

Ancora oggi conserva elementi medievali, come la fascia in marmo bicolore, e rimane una testimonianza della strategia viscontea e dell’importanza dell’acqua nella vita urbana del Trecento.

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