
“Le chiese conservano la memoria viva di ciò che siamo stati.”
Philippe Daverio, storico dell’arte e divulgatore culturale
La chiesa dei Santi Gervaso e Protaso si trova a Trezzo sull’Adda, in provincia di Milano. Le sue origini risalgono con ogni probabilità al XV secolo, anche se la prima attestazione documentaria è datata 1414.
Nel corso dei secoli, l’edificio ha subito diversi interventi che ne hanno modificato l’aspetto, mantenendo però alcuni elementi storici di rilievo. L’attuale struttura è il frutto di una lunga evoluzione architettonica iniziata nel Trecento, con modifiche che si sono protratte fino al Novecento.
Il nucleo più antico è la Cappella del Crocifisso, decorata con affreschi del XIV secolo ispirati allo stile di Giotto. La navata centrale, edificata nel Quattrocento in forme romaniche, fu successivamente trasformata con elementi gotici. La zona absidale venne abbellita alla fine del Cinquecento con una grande “Pentecoste” di Aurelio Luini, affiancato da Giovanni Pietro Gnocchi per le pitture inferiori.
Tra le opere più significative si segnala una statua medievale di San Benedetto, forse proveniente dall’abbazia francese di Cluny. L’altare maggiore, del XVIII secolo, è decorato con pregevoli intarsi in marmi policromi.
La navata sinistra fu aggiunta nel Novecento su progetto dell’architetto Gaetano Moretti e comprende tre cappelle dedicate alla Regina Pacis, al Sacro Cuore e a San Giuseppe. In queste cappelle si trovano una Madonna col Bambino del Duecento e due pale di Ludovico Pogliaghi.
La facciata fu completata sempre da Moretti, secondo il gusto neogotico lombardo, con rosone centrale e archi a sesto acuto. Il campanile, costruito nel 1914, è ricordato anche da Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi, come segnala una targa.
La chiesa, ancora oggi, testimonia il lungo dialogo tra epoche e stili diversi.
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