
“La disperazione è la materia di cui si nutre la speranza.”
Simone Weil, filosofa e mistica francese (1909-1943)
La Chiesa del Santissimo Salvatore, detta anche San Salvatore, si trova sul colle omonimo della Città Alta di Bergamo, di fronte alla Misericordia Maggiore. È uno degli edifici sacri più antichi della città e la sua vicenda unisce realtà storica e tradizione popolare.
Secondo il monaco Donato Calvi, che nel 1676 pubblicò l’Effemeride sacra profana, la fondazione risalirebbe al 16 marzo 299, per volontà del duca Lupo, convertito dalla figlia Santa Grata.
Egli donò il terreno per erigere una chiesa dedicata al Santissimo Salvatore, destinata a custodire anche la sua sepoltura. Con il passare dei secoli l’edificio subì vari interventi: documentati restauri si ebbero nel 1596 e nel 1704, ma già in età medievale la chiesa aveva assunto notevole importanza.
Durante il Medioevo, infatti, fu al centro di una vasta parrocchia che comprendeva la Basilica di Santa Maria Maggiore e altri luoghi religiosi di rilievo. Con il Rinascimento, pur mantenendo la sua funzione, il prestigio si ridusse rispetto ad altri complessi più ricchi e monumentali, ma San Salvatore restò punto di riferimento per la devozione popolare.
Il titolo di “chiesa dei disperati” nacque dalla fede nella Madonna, invocata per le cause più difficili. La vicinanza al monte dei pegni spinse molti fedeli a sostare qui in preghiera prima di impegnare i beni, in cerca di conforto.
Nell’Ottocento la devozione fu rafforzata dal culto della Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù, promosso dal sacerdote Giovanni Boroni e sostenuto dal vescovo Pietro Luigi Speranza. In quegli anni l’altare maggiore accolse la statua della Madonna con Bambino scolpita da Luigi Carrara, che divenne simbolo di speranza.
L’architetto Elia Fornoni guidò la ricostruzione ottocentesca, volta ad accogliere i numerosi devoti. Oggi la chiesa conserva tracce di tutte le epoche, dagli affreschi medievali agli elementi rinascimentali e moderni. Tra i vicoli di Città Alta resta un luogo di fede e memoria, legato alla storia spirituale di Bergamo.
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