“Camminare in un borgo fantasma, con il silenzio e le rovine, crea un’atmosfera unica e suggestiva.”
Joe Pedes
La Prima Edizione del libro
A Maroncella avevo già dedicato nel febbraio 2024 un libro in formato “small”, per condurre il lettore alla scoperta di questa antica borgata di origine medioevale, posta tra la Val Brembilla e la Val Brembana in provincia di Bergamo.
Visto l’apprezzamento ricevuto e le richieste di maggiori informazioni che mi sono state rivolte, ho pensato di fare cosa gradita preparando una “Nuova Edizione” per approfondire meglio l’argomento.
Il Nuovo Libro


Il libro è stato completamente rivisitato ed integrato rispetto alla prima uscita. Questa “Nuova Edizione” di oltre 190 pagine, comprende ora maggiori approfondimenti storici e si è arricchita di ben 144 fotografie, oltre naturalmente a tutte le indicazioni, mappe e suggerimenti necessari per ripercorrere questo imperdibile itinerario storico.
Maggiori dettagli e anticipazioni del libro sono disponibili nella sezione “Portfolio eBook e Libri” di EscursioniNellaStoria, cliccando il pulsante sotto
In questo articolo trovate alcune anteprime fotografiche dei contenuti della pubblicazione, per meglio comprendere le caratteristiche di questa escursione nel tempo e nella storia.
L’itinerario dell’escursione storica
Il percorso si sviluppa lungo un’antica Via di Comunicazione, risalente probabilmente al secolo XI, detta Strada Taverna.
Il nome Strada Taverna, deriva dalla presenza lungo il percorso di una antica Taverna del 1500, dove i mercanti facevano sosta.

Maroncella rappresenta un pregevole e affascinante esempio di comunità contadina e di architettura rurale risalente al Settecento. Purtroppo, il borgo che si erge con grazia ai piedi della montagna, è oggi in gran parte abbandonato ed ha subito il triste destino di essere lasciato a sé stesso, nonostante la sua bellezza intrinseca.
Il visitatore, che proviene dal sentiero d’accesso, rimane sorpreso dal fascino del borgo che spunta discretamente tra l’incolta vegetazione circostante, offrendo un’esperienza quasi incantata di un tempo ormai passato.
L’ingresso a Maroncella
Alcune case resistono ancora al passare del tempo: all’ingresso del borgo si trova l’unica bella casa completamente restaurata. Ma la parte restante della borgata è pesantemente compromessa: la maggior parte degli edifici è in rovina, ovunque spuntano arbusti ed i tetti sono collassati.

L’architettura storica
La struttura complessiva del borgo di Maroncella è coerente a quella dei piccoli centri rurali contadini di montagna nel secolo XVIII.
Al termine della mulattiera della Strada Taverna appare il Borgo, bello e spettrale: un’unica abitazione, magistralmente ristrutturata e abbellita da un orologio con citazione, accoglie il visitatore, mentre tutt’attorno appaiono rovine ed edifici abbandonati e in degrado.

Il centro della borgata
Tra le case si nota una struttura che farebbe pensare all’esistenza di una taverna, un’altra richiama le forme tipiche di un essiccatoio per le castagne. All’incirca al centro del borgo, oggi seminascosta dalla vegetazione selvaggia, c’era una piccola piazza che costituiva il punto di aggregazione degli abitanti.
Un accesso laterale è completamente ostruito dalle rovine di quello che forse era l’arco per entrare alla piazzetta, un tempo probabilmente chiuso da un portone. Intorno alla piccola corte si trovano il fontanile con abbeveratoio e lavatoio, la taverna, l’essiccatoio delle castagne e una piccola casera ricavata in una nicchia nei muri del terrazzamento degli orti.

Etimologia storica del nome
Il nome del Borgo potrebbe risalire alla potente famiglia bergamasca dei Moroni, ma l’ipotesi più accreditata lo fa risalire ad un tipo di castagno, detto “Marrone”, che era largamente presente in zona.
Origini
L’insediamento dei primi abitati in loco risale agli inizi del 1500 e nel corso del 1700 la contrada raggiunse la massima espansione.
Le abitazioni avevano dimensioni considerevoli, vista la localizzazione, indicative della presenza di consistenti nuclei familiari, che sostanzialmente si dedicavano ad attività agricole, piccoli allevamenti e scambi commerciali con i mercanti in transito lungo la Strada Taverna.
Fino all’anno 1950 la contrada di Maroncella era circondata da terrazzamenti dove si coltivavano granturco, segale, frumento, patate, fagioli e anche caffè, che veniva miscelato con ghianda tostata. Erano presenti anche frutteti con piante di castagno, pere, mele, fichi, cachi, noci e prugni.
Il censimento della popolazione nell’anno 1830 si attestava sulla presenza di 6 famiglie per un totale di 26 contadini ed un numero non precisato di abitanti. Negli anni 1940 – 1945 si contavano 40 abitanti.
Alla fine degli anni 1960 la quasi totalità degli abitanti si era traferita a valle per cercare posti di lavoro più remunerativi: nel borgo rimasero solo alcuni anziani la cui morte segnò contemporaneamente anche la morte della contrada.
Dettagli dell’escursione e dell’itinerario storico
Ulteriori dettagli di questa escursione sono contenuti nel libro dove si possono trovare anche altre informazioni sui siti visitati lungo il tragitto, dati esaurenti sulle caratteristiche dell’itinerario storico, tutte le fotografie scattate lungo il percorso e i tracciati del percorso.
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