
“La forza non sta nelle pietre, ma nella volontà di difendere ciò che conta.”
Winston Churchill
Dopo aver superato Porta Sant’Alessandro, lungo le Mura Venete di Bergamo, si apre un tratto affascinante e poco conosciuto, compreso tra Via Sotto la Porta di Sant’Alessandro e Via Cavagnis. Qui si susseguono alcuni importanti baluardi difensivi, che un tempo rappresentavano un punto strategico nella protezione della città.
Il primo è il Baluardo di San Gottardo, seguito dal Baluardo di San Vigilio, dove resiste ancora l’unica garitta originale rimasta intatta: una piccola torretta d’osservazione, testimonianza concreta dell’antico sistema difensivo.
Più avanti si incontra il Baluardo Pallavicino, il più imponente e difficile da conquistare, intitolato al generale veneziano Sforza Pallavicino, tra gli artefici del progetto delle Mura.
La sua posizione, la più elevata e vulnerabile agli attacchi, rese necessaria una costruzione particolarmente solida, con mura a strapiombo che si aggrappano alla roccia viva, impedendo ogni possibilità di scalata o assalto diretto.
Il Baluardo Pallavicino si collega, come in una tenaglia, al successivo Baluardo di Castagneta. Insieme, i due proteggono un passaggio quasi dimenticato: la Porta del Soccorso.
Questa era la quinta porta delle Mura, nascosta e riservata agli spostamenti militari in caso di emergenza. Lì si trovavano camminamenti, postazioni per cannoni, depositi di armi e alloggi per i soldati.
Tutta questa area prendeva il nome di Forte San Marco, conosciuta anche come Piazza San Marco, ed era il centro operativo dell’intera cinta muraria. Da qui si coordinava la difesa della Città Alta. Oggi, tra baluardi e garitte, si respira ancora l’atmosfera di una città pronta a resistere, protetta da mura che raccontano secoli di storia.
Scopri di più da EscursioniNellaStoria
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.