“Una città senza fontane è come un giardino senza fiori.”
Jean-Jacques Rousseau, filosofo e scrittore francese, XVIII secolo.
La Fontana di Antescolis si trova in Città Alta a Bergamo, poco distante dall’ingresso posteriore della Basilica di Santa Maria Maggiore, lungo via Arena. La sua presenza è documentata fin dal XII secolo e da essa prese nome la “vicinia” circostante, un’antica suddivisione amministrativa e religiosa tipica della città medievale.
L’origine del toponimo “Antescolis” è ancora incerta. Alcuni studiosi ipotizzano che derivi dalla presenza di una scuola, forse la scuola vescovile, considerata la vicinanza del Palazzo della Curia.
La fontana era parte del complesso sistema idrico cittadino, alimentato dall’Acquedotto Magistrale, realizzato per rifornire i diversi quartieri attraverso i cosiddetti partitori. Da quello del Vescovado l’acqua raggiungeva non solo la Basilica di Santa Maria Maggiore, ma anche il Fontanone Visconteo, via Arena e altre fontane, tra cui quella di San Giacomo.
Dal punto di vista architettonico, la fontana si distingue per la sua struttura inconsueta. Due arcate laterali si collegano a un arco trasversale frontale, creando un impianto differente da quello solitamente adottato per le fonti medievali.
Questa caratteristica le conferisce un valore unico, che ne ha accresciuto il prestigio nei secoli.
Nel 1938 la fontana fu oggetto di un restauro curato dall’architetto Luigi Angelini. I lavori comportarono la demolizione di una vecchia abitazione, allora occupata dal sagrestano, che ne oscurava la vista. L’intervento restituì alla struttura la sua dignità, mettendone in risalto l’aspetto storico e architettonico.
Oggi la Fontana di Antescolis rappresenta una delle testimonianze più significative della Bergamo medievale. Conserva la sua forma originaria e continua a essere un luogo di interesse per i residenti e per i visitatori, che vi riconoscono un simbolo della storia cittadina.
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