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Cimitero e Famedio Crespi d'Adda (BG)

Nel giugno 1896, il commendator Cristoforo Benigno Crespi promosse un concorso pubblico, affidato all’Accademia di Brera, per la realizzazione del cimitero del Villaggio operaio di Crespi d’Adda, in provincia di Bergamo.

L’opera doveva riflettere il prestigio della famiglia Crespi e l’importanza del villaggio industriale da loro fondato. Tra i ventisette progetti esaminati dalla commissione presieduta dall’architetto Carlo Ceppi di Torino, fu scelto quello di Gaetano Moretti, diplomato a Brera nel 1883.

I lavori iniziarono nell’estate del 1905 in un’area verde nei pressi della confluenza tra l’Adda e il Brembo. Il cimitero è collegato al villaggio da un lungo viale fiancheggiato da cipressi, che culmina in un colpo d’occhio solenne.

Il fulcro è il Famedio, il mausoleo della famiglia Crespi, collocato in cima a una scalinata monumentale su tre livelli. L’edificio unisce elementi classici e orientaleggianti, generando un effetto visivo austero ma suggestivo.

Il mausoleo si sviluppa su tre ordini. Il primo, accessibile tramite la scalinata, introduce al secondo livello, caratterizzato da una grande porta in bronzo che conduce alla cappella per le celebrazioni religiose e alla cripta. Il terzo ordine presenta tre statue raffiguranti le virtù teologali: fede, speranza e carità. In cima si trova un dado scolpito con una croce su ogni lato, simbolo cristiano di redenzione.

Intorno al Famedio si estende il camposanto, inizialmente ornato da siepi di mirto che evocavano i giardini all’italiana. Nella parte centrale furono sepolti molti bambini, vittime di epidemie come la febbre spagnola del 1919 e una grave forma di gastroenterite diffusasi tra il 1928 e il 1932.

Questi eventi colpirono duramente la comunità, lasciando un segno nella memoria collettiva del villaggio.

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