“L’acqua del battesimo non spegne la libertà dell’uomo, ma la illumina.”
Papa Francesco, pontefice della Chiesa cattolica (1936-2025)
Nella Città Alta di Bergamo sorge il Battistero, una delle testimonianze più significative dell’arte gotica lombarda. Fu costruito nel 1340 dal maestro comacino Giovanni da Campione, celebre per le sue opere nel cantiere della Basilica di Santa Maria Maggiore.
In origine, infatti, il Battistero era collocato all’interno della basilica e destinato al rito del battesimo, un momento fondamentale della vita religiosa medievale, simbolo d’ingresso nella comunità cristiana.
La struttura presenta una pianta ottagonale, scelta ricca di significato: l’ottavo giorno, oltre i sette della Creazione, rappresentava per i cristiani la resurrezione di Cristo e la rinascita dell’anima.
Ogni lato dell’edificio è ornato da formelle in marmo rosa di Verona, otto rilievi che raffigurano episodi della vita di Gesù, come la Natività, il Battesimo nel Giordano e la Crocifissione. Queste immagini, ispirate ai modelli dei pulpiti pisani, avevano una funzione didattica: offrivano ai fedeli un racconto visivo della salvezza, accessibile anche a chi non sapeva leggere.
Nel corso dei secoli, il Battistero subì vari spostamenti dovuti a mutamenti urbanistici e religiosi. Nel 1660 fu smontato e trasferito nella sede della Misericordia Maggiore in via Arena, poi nel Duomo e successivamente nella canonica.
Alla fine dell’Ottocento, l’architetto Virginio Muzio lo ricompose e lo sistemò nella posizione attuale, in Piazza Duomo, dove fu inaugurato nel 1898. La collocazione accanto alla Cappella Colleoni non è casuale: insieme alla Basilica di Santa Maria Maggiore e al Palazzo della Ragione, il Battistero contribuisce a formare uno dei complessi monumentali più rappresentativi di Bergamo.
Oggi esso conserva intatta la sua funzione simbolica, unendo fede, arte e storia in un equilibrio che racconta la devozione e la continuità culturale della città.
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