
“L’industria è libertà organizzata: nasce dalla volontà di fare, ma vive solo se sa includere il lavoro umano con dignità.”
Luigi Einaudi
Lo stabilimento tessile di Crespi d’Adda (BG) fu costruito a partire dal 1876 per volontà di Cristoforo Benigno Crespi, imprenditore attento sia all’efficienza industriale che al benessere dei lavoratori. Inaugurato nel luglio 1878, rimase attivo fino al 2003.
Nei suoi anni di massimo sviluppo impiegava circa quattromila persone, molte delle quali provenivano dai paesi vicini, mentre solo una parte risiedeva nel villaggio operaio.
L’edificio principale fu progettato dagli architetti Ernesto Pirovano e Gaetano Moretti. Pur trattandosi di una fabbrica, la costruzione unisce bellezza architettonica e funzionalità. Le linee verticali, le finestre strette e gli archi acuti richiamano lo stile neogotico, mentre alcuni elementi decorativi si ispirano all’Art Nouveau e al gusto mitteleuropeo di fine Ottocento.
Al centro del complesso svetta la grande ciminiera, alta 70 metri, posta sopra un portale riccamente decorato con foglie d’acanto e capitelli. In cima si trovano eleganti pinnacoli in ferro battuto, opera dell’artista Alessandro Mazzucotelli.
Alla base, un orologio meccanico segnava i ritmi del lavoro quotidiano. Era il simbolo di un tempo nuovo, che sostituiva il ciclo naturale delle stagioni con la scansione regolare delle ore.
Ai lati dell’ingresso principale si ergono due palazzine simmetriche, un tempo destinate alla dirigenza. Decorate con motivi goticheggianti e dettagli raffinati, testimoniano la cura riservata anche agli spazi amministrativi.
I capannoni produttivi, oggi in parte consumati dal tempo, conservano elementi originali: rosoni, porte neogotiche, finestre circolari con decori a stella. Silenziosi, raccontano ancora il passato operoso di un luogo dove per generazioni il lavoro scandiva ogni giorno.
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