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I Sentieri Escursionistici e gli Itinerari Storici non sono sempre uguali e quindi adatti a tutti in maniera indifferenziata. Perciò ogni persona appassionata alle camminate in montagna o in ambiente storico deve essere consapevole se il percorso che intende intraprendere è adatto alle proprie caratteristiche. Bisogna considerare i fattori umani (preparazione atletica, predisposizione, tempi e disponibilità) e quelli naturalistici (tipo di terreno, ampiezza, condizioni ed esposizione, difficoltà).

Per chi soffre di vertigini è sconsigliato l’alpinismo e chi non ha un’adeguata preparazione atletica è meglio che si astenga dal praticare Trekking. Ma, a proposito, sapete la differenza tra “Hiking” e “Trekking”? Sono entrambe attività escursionistiche che si differenziano per la durata: la prima inizia e si conclude in una giornata, mentre la seconda prevede tragitti da svolgersi in più giornate. Le principali classi di difficoltà sono state redatte dai club sotto indicati.

Introduzione

Tipico Sentiero di Montagna

Quando ci si avventura sulle montagne, la scelta del sentiero giusto è fondamentale per garantire un’esperienza sicura e gratificante. In questi casi le organizzazioni alpinistiche nazionali forniscono una guida preziosa attraverso le loro classificazioni dei sentieri, aiutando gli escursionisti e gli alpinisti a valutare la difficoltà e l’attrezzatura necessaria per affrontare i percorsi. Quindi questa guida esplorerà le diverse classificazioni dei sentieri offerte dal Club Alpino Italiano (CAI), dal Club Alpino Svizzero (SAC – CAS), dal Club Alpino Tedesco (DAV) e dal Club Alpino Austriaco (ÖeAV), per offrire una panoramica completa e comparativa.

1. CONFRONTO DELLE CLASSIFICAZIONI DEI SENTIERI

1.1 Club Alpino Italiano (CAI) – Classi di Difficoltà

Il CAI categorizza i sentieri in base alla difficoltà e all’esposizione al pericolo, fornendo una vasta gamma di classificazioni, dalla semplice escursione alle impegnative vie ferrate ed ecco l’elenco di tutte le sigle.

Questa scala di difficoltà è basata su tre fattori: il dislivello, la distanza planimetrica, la segnaletica del percorso. Di seguito approfondiamo le principali casistiche.

1.1.1 Le Classificazioni

Sentiero Escursionistico Classe CAI “T”

Itinerari su stradine, mulattiere o comodi sentieri, abbastanza brevi, ben evidenti e segnalati che non presentano particolari problemi di orientamento. I dislivelli di solito non superano i cinquecento metri, pertanto non è necessaria una particolare esperienza o preparazione fisica.

Sentiero Escursionistico Classe CAI “E”

Percorsi quasi sempre su sentieri, o seguendo tracce di passaggio su terreno misto (pascoli, detriti, pietraie), solitamente con segnalazioni. Richiedono senso di orientamento, esperienza di base, conoscenza del territorio montagnoso, allenamento alla camminata, calzature ed equipaggiamento adeguati. Normalmente il dislivello è compreso tra i 500 e i 1000 m.

Sentiero Escursionistico Classe CAI “EE”

Tragitti non sempre segnalati e che richiedono una buona capacità di muoversi sui vari terreni di montagna. Possono essere sentieri o anche labili tracce che si snodano su terreno impervio o scosceso, con pendii ripidi e scivolosi, ghiaioni e brevi nevai superabili senza l’uso di attrezzatura alpinistica. Necessitano di una buona esperienza di montagna, fermezza di piede e una buona preparazione fisica. Occorre inoltre avere un equipaggiamento ed attrezzatura adeguati, oltre ad un buon senso d’orientamento. Normalmente il dislivello è superiore ai 1000m.

Sentiero Escursionistico Classe CAI “EEA

Sono percorsi che di norma prevedono tratti su “Ferrata” cioè un itinerario i cui tratti su roccia sono appositamente attrezzati con strutture metalliche: cavi, catene, scale, pediglie e staffe, che ne facilitano e consentono la progressione.
Prevedono l’uso dei dispositivi di protezione individuali certificati secondo le normative vigenti (imbragatura, kit da ferrata e casco) e una adeguata preparazione tecnica.
Sono segnalate alla partenza da apposita tabella e rispettano precisi criteri costruttivi e normativi.

Eventuali sigle accessorie definiscono ulteriori caratteristiche:

  • F Ferrata Facile
  • PD Ferrata Poco Difficile
  • D Ferrata Difficile
  • MD Ferrata Molto Difficile
  • ED Ferrata Estremamente Difficile

Di seguito le Sigle di difficoltà in Ambiente Innevato

1.2 Classificazione percorsi e sentieri (CAI)

“Il sentiero è una via stretta, generalmente di larghezza non superiore a 2,50 metri, a fondo naturale e tracciato dal frequente passaggio di uomini e animali, tra terreni, boschi o rocce, in pianura, in collina o in montagna”.

CAI “Sentiero Alpinistico”

Su zone impervie e con passaggi che richiedono all’escursionista una buona conoscenza della montagna, tecnica di base e un equipaggiamento adeguato. Corrisponde generalmente a un itinerario di traversata nella montagna medio alta e può presentare dei tratti attrezzati.

CAI “Sentiero Attrezzato”

Attrezzato con infissi (funi corrimano e brevi scale) lungo alcune parti del percorso.

CAI “Via Ferrata”

Via che conduce l’alpinista su pareti rocciose o su creste e cenge, preventivamente attrezzate con funi e/o scale. Richiede adeguata preparazione e attrezzatura (casco, imbrago, dissipatore etc.).

CAI “Sentiero Storico”

Ripercorre “antiche vie” finalizzato ad approfondire la conoscenza e la valorizzazione storica dei luoghi visitati (generalmente presenta difficoltà tecniche di livello T o E).

CAI “Sentiero Tematico”

A tema specifico prevalente (naturalistico, glaciologico, geologico, storico, religioso) con scopi didattici e formativi. Di solito è corredato da tabelle esplicative e punti predisposti per l’osservazione. Solitamente adatto a tutti si sviluppa in aree limitate e attrezzate, all’interno di parchi o riserve (generalmente breve con difficoltà tecniche di livello T o E).

1.2.1 Itinerari

CAI “Itinerario di Lunga Percorrenza”

Si articolano su più giorni di marcia, di lunghezza oltre i cento chilometri, segnalati, dotati di supporti ricettivi lungo il percorso (Sentiero Italia, sentieri europei, dorsali appenniniche, ecc.).

Viaggi (trekking e alte vie) che durano più giorni di cammino (tre o più giornate) di lunghezza compresa tra 40 e 100 chilometri, adatti a escursionisti in genere esperti. Anche questi sono di solito ben segnalati, attrezzati e supportati da ricettività.

Brevi itinerari ad anello, lungo sentieri escursionistici, della durata massima di 1-2 giorni di cammino, largamente diffusi, adatti anche all’escursionista inesperto ma preparato, scarsamente attrezzati.

1.2.2 Altre tipologie di Sentieri

CAI “Sentieri di Fondovalle”

Tracciati che interessano prevalentemente il fondovalle e collegano i paesi tra di loro o i paesi con la bassa e media montagna.

Dal fondovalle portano verso rifugi, forcelle, passi e cime.

CAI “Sentieri di Traversata”

Collegano le valli o portano da rifugio a rifugio.

CAI “Sentiero Vicinale”

Creati su un fondo privato e usati per collegarsi a una pubblica via. Nelle mappe catastali il sentiero vicinale è riconoscibile in quanto nella sua intersezione con le strade principali è chiuso e non ha un passo carrabile poiché viene usato solo per il passaggio di persone e animali.

CAI “Sentiero Alpino”

Consentono un agevole movimento in zone di montagna e conducono a rifugi alpini, bivacchi e località di interesse alpinistico, naturalistico e ambientale.

1.3 Club Alpino Svizzero (SAC – CAS)

Il SAC – CAS propone una classificazione dettagliata che va dai sentieri più facili e accessibili (T1) fino alle vie ferrate più estreme (T6). Ogni categoria fornisce indicazioni precise sulla difficoltà tecnica e sull’esposizione al pericolo del percorso (vedi tabella di raffronto alla fine del capitolo).

1.4 Club Alpino Tedesco (DAV)

Il DAV si concentra sull’alpinismo e sull’arrampicata, con classificazioni che includono WS – WS+ (Alpin) per i sentieri alpini e K1K5 (Klettersteig) per le vie ferrate. Queste categorie indicano la difficoltà e l’attrezzatura necessaria per l’escursione (vedi tabella di raffronto alla fine del capitolo).

1.5 Club Alpino Austriaco (ÖeAV)

ÖeAV fornisce una guida specifica per i sentieri presenti nei Paesi di lingua tedesca, con classificazioni che vanno da T1 per i sentieri facili a WT3WT4 per i percorsi alpini attrezzati. Queste categorie offrono una panoramica chiara delle difficoltà e dell’equipaggiamento richiesto (vedi tabella di raffronto alla fine del capitolo).

1.6 Tabella comparativa delle Classificazioni

Tabella Comparativa delle Classificazioni

2. CONSIDERAZIONI PRATICHE DI SICUREZZA

2.1 Valutazione dell’Esperienza e della Preparazione

Prima di intraprendere un’escursione, è importante valutare attentamente il proprio livello di esperienza e di preparazione in relazione alla difficoltà del sentiero scelto.

2.2 Attrezzatura Adeguata

Ogni categoria di sentiero richiede un’attrezzatura specifica, che va dagli scarponi da trekking ai caschi e agli imbraghi per le vie ferrate più impegnative. Assicurarsi di avere l’equipaggiamento adeguato può fare la differenza in caso di emergenza.

2.3 Monitoraggio delle Condizioni

Le condizioni meteorologiche e lo stato del sentiero possono cambiare rapidamente in montagna. È importante monitorare le previsioni del tempo e informarsi sulle condizioni del sentiero prima di partire.

3. LA SEGNALETICA

La segnaletica dei sentieri è di estrema importanza nella gestione dell’escursione e anche per valorizzare il territorio. Bisogna tenere presente che non esiste uno standard unico nazionale o internazionale, fatta eccezione per le regolamentazioni messe in atto dal CAI. È quindi possibile trovare tipologie di segnaletica differenti, per posizionamento, colori e misure.

3.1 Segnaletica principale

Segnaletica Principale o Verticale

Definita anche segnaletica verticale, i segnavia sono posti all’inizio del sentiero e agli incroci più importanti e contengono informazioni sulla località dove sono posizionati, indicano nome e quota del luogo di partenza e/o dei luoghi di destinazione con i tempi di percorrenza e il numero di sentiero. Altri tipi di indicatori sono dedicati ai sentieri tematici, per invitare a camminare entro il sentiero, per il rispetto della flora e della fauna locale, per i sentieri attrezzati, per le vie ferrate, ecc.

3.2 Segnaletica Secondaria

Segnaletica Orizzontale o Secondaria

È detta anche orizzontale o intermedia ed è formata da segnavia a vernice di colore bianco-rosso o rosso-bianco-rosso (detto anche bandierina con il numero del sentiero) posti all’inizio e lungo il sentiero, su sassi o piante, utilizzati per garantire un’informazione puntuale e di conferma del percorso intrapreso.

3.3 Forme e Colori

La segnaletica più aggiornata (protocollo Club Alpino Italiano) prevede la presenza dei colori bianco e rosso (il primo in alto, il secondo in basso) che abbinati sono quelli più facilmente visibili al variare delle condizioni atmosferiche e di luce dell’ambiente naturale. Tutta la segnaletica orizzontale realizzata con altre colorazioni, che è facile incontrare, non va considerata con attenzione perché può essere fuorviante ed indurre all’errore (non è raro trovarla in vecchi sentieri o mulattiere in disuso). La segnaletica CAI, come già detto, è di due tipologie: verticale, composta da manufatti in legno o metallo in alta quota, pali, frecce, bacheche. Quella orizzontale consiste in contrassegni a vernice posti su alberi (nel bosco), oppure su pietre non mobili e appositi paletti a sezione circolare negli ambienti di prateria.

Tabellone o Bacheca

Solitamente nel punto iniziale del sentiero si può trovare una bacheca, elemento molto utile perché fornisce informazioni di diverso tipo (escursionistiche, naturalistiche, regolamenti ecc.) e rappresenta la zona nel suo insieme. L’elemento più importante è la freccia direzionale o segnavia. Questa si trova all’inizio dei sentieri, insieme alla bacheca e nei bivi o incroci con altri sentieri di particolare importanza.

Freccia Segnavia
Segnavia a Bandiera Iniziale

Ad un’estremità contiene il codice alfanumerico del sentiero (che si trova anche sulla carta sentieristica) disegnato all’interno della bandierina a tre fasce orizzontali rosso-bianco-rosso; l’altra estremità invece presenta una punta verniciata in rosso e questa parte indica la direzione da seguire. All’interno della freccia poi sono indicate le località più vicine raggiungibili con quel sentiero (la prima, quella intermedia e quella finale o di destinazione) e la relativa tempistica.

3.4  I tempi di percorrenza

Freccia Segnavia

Le cifre all’interno della freccia indicano i tempi di percorrenza e non le distanze, perché il tempo, se ben calcolato, tiene conto dei dislivelli da fare, delle asperità dell’ambiente e del sentiero. La semplice distanza non offrirebbe all’escursionista una valutazione completa ed attendibile del percorso che sta per affrontare.

ESEMPIO: se su una freccia direzionale troviamo l’indicazione “0.20” questo vuol dire che dal punto in cui ci si trova occorrono 20 minuti di cammino (a passo normale) per raggiungere la località indicata.

3.5 Segnaletica di Conferma

Segnavia Semplice

Lungo il percorso si trovano ulteriori segnali che danno certezza che il sentiero percorso è quello iniziale e non è stato abbandonato. Nelle zone boscose le bandierine (bianco-rosse a due fasce orizzontali) vengono realizzate a vernice sugli alberi, invece nei prati e in zone aperte si trovano su appositi paletti circolari o sulle pietre. In ambienti di prateria invece, se ad un bivio non sono presenti delle frecce direzionali, ci sono dei picchetti a sezione quadrata con delle targhette che riportano il codice del sentiero.

Picchetto Segnavia

3.6 Crocevia

Ai crocevia solitamente si trovano le frecce segnavia che possono avere codici differenti. A quel punto è necessario verificare se per raggiungere la destinazione dell’escursione è necessario cambiare sentiero scegliendo un altro codice identificativo o proseguire su quello iniziale.

ATTENZIONE! Fermarsi a verificare un attimo costa poco e consente di evitare errori che possono comportare perdite di tempo di ore. Questo è un errore che spesso viene commesso anche dell’escursionista più esperto per eccesso di sicurezza.

3.7 La Segnaletica Orizzontale

Per segnaletica orizzontale (intermedia o secondaria) si intende quella al suolo, posizionata solitamente su grossi massi o sui tronchi degli alberi. Indica la continuità, in entrambe le direzioni, di un itinerario segnalato. I colori adottati dal CAI per la segnaletica dei sentieri sono il rosso e il bianco da usarsi sempre in abbinamento. I colori rosso – bianco della segnaletica dei sentieri sono largamente i più diffusi sia in Italia che nelle altre regioni alpine.

Non essendo stato possibile uniformare la segnaletica ad uso forestale con quella ad uso escursionistico, è opportuno sapere che la forestale attualmente contrassegna i propri prevalentemente con colorazioni azzurro e giallo. I simboli usati per la segnaletica intermedia dei sentieri sono descritti di seguito.

3.7.1 Segnavia

È usato per indicare la continuità del sentiero; va posto nelle immediate vicinanze dei bivi e ogni 200 – 300 metri se il sentiero è evidente, altrimenti a distanza più ravvicinata.

Segnavia a Bandiera Iniziale

Il numero del sentiero è inserito in nero sulla parte bianca centrale. Va posto all’inizio del sentiero, in prossimità dei bivi ed in altri punti dove è utile confermare la giusta continuità dell’itinerario numerato.

3.7.2 Altre Tipologie

Freccia Colore Rosso

 

Indica una sorgente, una fonte, un rio d’acqua nelle vicinanze; la freccia, dipinta con la vernice rossa e scritta “ACQUA” in nero, è rivolta nella direzione in cui si trova l’acqua con la distanza indicata in metri o il tempo necessario per raggiungerla. È utilizzata soltanto quando la presenza dell’acqua non è visibile dal sentiero ed ha particolare importanza per l’escursionista.

Picchetto Segnavia
Cippo Segnavia

Va posto lungo sentieri che attraversano terreni aperti o pascoli privi di elementi naturali di riferimento sui quali apporre i segnavia e dove possa risultare difficile l’orientamento. È in legno con un’altezza di circa 100-120 cm verniciato completamente nella parte superiore con il segnavia semplice bianco – rosso oppure a bandiera.

Ometto di Pietre

Dove realizzabile, è un sistema di segnaletica efficace, naturale, discreto, duraturo ed economico. A differenza del segnavia a vernice, l’ometto è visibile anche in condizioni difficili, specie durante improvvise nevicate sui sentieri di alta montagna.

Non sono necessarie costruzioni esagerate, bastano poche pietre accatastate, talvolta un solo sasso ben scelto e posizionato, per dare la giusta indicazione. Purtroppo tale tipo di segnaletica non è sempre possibile ma, dove i sassi sono abbondanti, gli ometti di pietra sono da preferire e comunque da integrare alla segnaletica a vernice e ai picchetti segnavia.

4. CONCLUSIONI

Le classificazioni dei sentieri fornite da CAI, SAC, DAV e ÖeAV offrono una guida preziosa per gli escursionisti e gli alpinisti, aiutandoli a pianificare le loro avventure in modo sicuro e responsabile. Indipendentemente dalla classificazione scelta, è importante rispettare sempre l’ambiente montano e essere preparati ad affrontare le sfide che esso può presentare. Con la giusta preparazione e consapevolezza, ogni escursione storica può diventare un’esperienza indimenticabile nella bellezza dell’ambiente circostante.

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