“La vera poesia del Medioevo non sta nelle grandi cattedrali, ma nelle cappelle isolate che parlano al viandante.”
Georg Dehio (1850-1932), storico dell’arte tedesco
La Chiesetta di Sant’Anna, già Oratorio, sorge nella frazione di Piazzalina, tra Oneta e Cornello dei Tasso, nel comune di San Giovanni Bianco, in provincia di Bergamo. Immersa tra boschi e pendii, si trova lungo l’antico tracciato della Via Mercatorum, la strada che in passato univa i paesi della valle e consentiva il passaggio di mercanti e viandanti.
L’edificio risale alla fine del Quattrocento o all’inizio del Cinquecento e mostra linee semplici e sobrie: un’aula unica, un portico in facciata e una torre campanaria che completa l’insieme.
Sulla facciata, poco sopra il portico, è visibile un affresco parzialmente nascosto dal tetto. Raffigura l’Annunciazione, tema centrale della devozione mariana, con un chiaro richiamo a Sant’Anna, a cui l’oratorio è dedicato.
A sinistra compare l’arcangelo Gabriele, a destra la Vergine inginocchiata, mentre in alto emerge Dio Padre benedicente. Lo sfondo non è neutro, ma arricchito da colonne, archi e guglie, fino a includere un palazzo rinascimentale che dona profondità alla scena. L’opera, attribuita a un autore anonimo, riflette la vivacità culturale e artistica del periodo.
La prima citazione documentata risale al 1575, quando San Carlo Borromeo, durante la sua visita apostolica, la menzionò come “Santa Maria delle Grazie” in località Piazzaline. Due secoli più tardi, tra il 1778 e il 1781, il vescovo Dolfin la indicò invece come “Oratorio Sussidiario di Sant’Anna”, segno della continuità del culto e della definizione progressiva della sua identità religiosa.
La facciata è preceduta da un portico con tetto a spiovente, sostenuto da due pilastri in pietra e pavimentazione in porfido. L’interno, ad aula unica, è coperto da un tetto con travi lignee a vista. La torre campanaria conserva la base in pietra originale, mentre la parte superiore fu sopraelevata in epoca successiva con forme neoclassiche, che si integrano in modo armonioso con la struttura.
Oggi la Chiesetta di Sant’Anna rimane una presenza discreta lungo l’antico cammino, custode della memoria di mercanti, pellegrini e fedeli.
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