“Ogni chiesa è un libro di pietra in cui le generazioni hanno scritto la loro fede.”
Victor Hugo, scrittore e poeta francese (1802-1885)
La chiesa di Sant’Antonio Abate si trova nella frazione di Pianca, a San Giovanni Bianco, in Val Brembana. Le sue origini risalgono alla seconda metà del Trecento, quando venne eretta come piccolo luogo di culto della comunità.
Nel 1464 ottenne dignità parrocchiale, separandosi dalla chiesa di San Giovanni Bianco attraverso un atto redatto dal notaio Giovanni Francesco Salvetti. Nel corso del Settecento l’edificio fu ricostruito, ma ancora oggi conserva tracce della fase medievale, riconoscibili soprattutto nell’abside e in alcune parti murarie sotto il portico, che ne rivelano l’antica struttura.
All’interno la chiesa custodisce opere di rilievo. Una delle più significative è la tela di Carlo Ceresa che raffigura San Rocco con San Sebastiano e San Bartolomeo, commissionata dalla comunità e recante l’iscrizione “ex voto communitatis”.
Vi si trovano anche una Madonna della Pietà, dipinti con Sant’Antonio Abate e San Nicola di Bari risalenti al XVI secolo, una Madonna con Bambino di ambito milanese del XVII secolo e una Madonna del Rosario con Sant’Antonio, eseguita nel Settecento.
Particolare importanza riveste la scultura lignea di Sant’Antonio Abate, databile al Quattrocento e considerata un raro esempio di arte gotica. Nei secoli XVIII e XIX l’opera fu alterata da ridipinture e modifiche, ma un restauro recente ne ha restituito l’aspetto originario, riportando in evidenza il volto di monaco tipico delle prime raffigurazioni del santo.
Gli arredi liturgici completano il quadro artistico: l’altare maggiore in marmi lavorati con raffinatezza, un confessionale ornato da colonne tortili, un pulpito seicentesco con intarsi attribuiti alla bottega Fantoni e, in sacrestia, resti di affreschi quattrocenteschi che un tempo decoravano il portico.
L’insieme rende la chiesa non solo luogo di preghiera, ma anche scrigno d’arte e testimonianza della storia religiosa della Val Brembana.
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