
“La civiltà si conserva nei luoghi dove l’uomo ha pregato, lottato e costruito.”
Fernand Braudel, storico francese
La Chiesa di San Martino Vescovo si trova a Torre Boldone, in provincia di Bergamo, e vanta origini molto antiche. Le prime notizie risalgono a prima dell’anno Mille, a testimonianza della lunga storia religiosa del luogo.
La chiesa originaria fu demolita nel 1740 insieme al campanile, e i mattoni furono riutilizzati per costruire l’edificio attuale. Il progetto della nuova chiesa fu affidato all’architetto Giovanni Battista Caniana, uno dei più noti in ambito sacro nel Settecento.
Il campanile, invece, fu costruito successivamente nel 1802 su disegno di Eugenio De Capitani, mentre l’ampliamento della zona del piè di croce fu eseguito nel 1892 sotto la direzione dell’architetto Elia Fornoni.
La facciata è caratterizzata da otto statue di santi collocate ai piedi dei contrafforti che sostengono la cupola ottagonale. Le figure rappresentano santi particolarmente venerati dalla popolazione locale, tra cui San Martino, patrono della chiesa, San Giovanni Battista, Sant’Ambrogio e altri.
La pianta interna è a croce greca, con una grande cupola centrale sorretta da quattro archi a tutto sesto poggianti su robusti pilastri. Tra questi si aprono due altari laterali e due confessionali. Il presbiterio ospita l’altare maggiore e due cappelle collocate ai lati.
Nel 1964 l’arcivescovo Clemente Gaddi consacrò il nuovo altare maggiore, che custodisce le reliquie dei santi Martino e Clemente. L’altare comunitario in marmo nero fu progettato dall’architetto Giuseppe Gambirasio e realizzato dalla ditta Remuzzi, la stessa che si occupò della pavimentazione del presbiterio.
La chiesa, nella sua forma attuale, riflette secoli di storia, devozione e interventi architettonici che ne hanno arricchito la struttura e il significato per la comunità.
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