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Centrale Idroelettrica Taccani - Trezzo d'Adda (MI)

All’inizio del Novecento, l’industriale Cristoforo Benigno Crespi, fondatore della nota dinastia cotoniera, acquistò un promontorio a Trezzo sull’Adda, in provincia di Milano. Qui sorgevano i resti dell’antico castello visconteo, e proprio in quell’area Crespi volle costruire una centrale idroelettrica destinata ad alimentare il villaggio operaio di Crespi d’Adda.

Il progetto tecnico fu affidato agli ingegneri Adolfo Covi, Alessandro Taccani e Oreste Simonatti. L’aspetto estetico venne curato dall’architetto Gaetano Moretti, già autore del cimitero e del mausoleo della famiglia Crespi.

Su richiesta dello stesso Crespi, la centrale doveva armonizzarsi con il paesaggio. Per questo Moretti rivestì la struttura in cemento con pietre prelevate dal fiume Adda. I lavori iniziarono l’11 luglio 1904 e si conclusero due anni dopo, nel 1906.

Per garantire continuità di produzione anche in caso di scarsa portata del fiume, venne installato nello stesso anno un impianto a vapore di riserva. La centrale presenta un corpo centrale, sede della sala comando, affiancato da undici campate con alternatori e turbine.

A destra si trovano cinque campate dedicate al vapore. L’impianto Taccani fa parte di un sistema più ampio di centrali costruite lungo l’Adda tra Ottocento e Novecento.

Tra queste si ricordano la Bertini e la Esterle a Cornate d’Adda, la Rusca a Cassano, la Semenza a Calusco e la centrale di Crespi d’Adda.

Queste strutture segnarono un passaggio decisivo dallo sfruttamento tradizionale del fiume, legato a mulini e filande, a una nuova fase industriale. Nacquero centrali moderne, villaggi operai e infrastrutture, che modificarono profondamente il paesaggio e la vita economica dell’intera area.

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