5
(12)
Centrale Idroelettrica San Pellegrino (BG)

Tra il 1907 e il 1908 fu costruita a San Pellegrino Terme, in provincia di Bergamo, la centrale idroelettrica Orobia. Situata in via Sottocorna, non nacque per scopi turistici o legati al termalismo, ma per sostenere lo sviluppo industriale locale.

L’impianto era in grado di generare 3.000 cavalli di potenza, sfruttando un salto d’acqua di 16 metri, alimentato da un canale lungo 4 chilometri che prelevava l’acqua dal fiume Brembo a San Giovanni Bianco.

Di questi, 2,5 chilometri scorrono in una galleria sotterranea. Il canale trasporta fino a 10 metri cubi d’acqua al secondo.

Pur trattandosi di un impianto industriale, la centrale fu costruita con cura architettonica, ispirandosi al linguaggio Liberty che caratterizzava le architetture termali di San Pellegrino, come il Grand Hotel. Questo conferiva al complesso un valore anche estetico, in sintonia con l’ambiente circostante.

Nel 2014 la centrale è stata oggetto di un importante intervento di riqualificazione durato oltre sei mesi, cui sono seguiti quattro mesi di collaudi. I lavori hanno interessato il canale di derivazione e il bacino di carico.

Sono stati installati un nuovo sgrigliatore per la pulizia dell’acqua, una nuova paratoia e una condotta forzata lunga 134 metri con un diametro di 2,4 metri per convogliare l’acqua verso la turbina. L’intervento ha incluso anche la revisione della turbina e dell’alternatore, nonché il rifacimento della linea elettrica e del canale di scarico.

Attualmente la centrale è gestita da Enel Green Power e continua a produrre energia rinnovabile, mantenendo un ruolo attivo nel territorio e contribuendo alla sostenibilità ambientale.

Quanto è stato utile questo post?

Clicca su una stella per valutarla!

Voto medio 5 / 5. Conteggio dei voti: 12

Nessun voto finora! Sii il primo a valutare questo post.


Scopri di più da EscursioniNellaStoria

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Grazie, lascia un commento!

Scopri di più da EscursioniNellaStoria

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere