
“Niente è più morbido e flessibile dell’acqua, eppure nulla la supera nel vincere ciò che è duro e rigido.”
Laozi – Lao Tzu – filosofo cinese, fondatore del Taoismo (VI-V secolo a.C.)
Il bacino artificiale di Campo Moro si trova in Valmalenco, nel territorio di Lanzada, e rappresenta una meta molto frequentata da chi apprezza la montagna in un ambiente semplice, limpido e facilmente accessibile.
Situato a 1996 metri di quota, il lago offre una vista ampia sulle Alpi Retiche, dove le cime creano uno scenario stabile e riconoscibile, utile per capire come il paesaggio alpino si sia trasformato nel tempo senza perdere il proprio carattere essenziale.
La diga fu costruita tra il 1956 e il 1958 e venne progettata per garantire un invaso sicuro e capace di sostenere la produzione idroelettrica della valle.
Il sistema è formato da una struttura principale in calcestruzzo, alta 96 metri e lunga 180, e da una seconda diga in pietrame che raggiunge i 35 metri. Insieme contengono un volume d’acqua molto rilevante, fondamentale per alimentare gli impianti posti più a valle.
Il bacino lavora in collegamento con quello dell’Alpe Gera, situato a quota superiore. Da lì le acque scendono verso la centrale di Campo Moro, attiva dal 1965 e costruita all’interno di una caverna artificiale raggiunta tramite una galleria.
Questa scelta tecnica garantiva protezione, continuità e minore impatto visivo sul paesaggio circostante.
Dall’invaso principale l’acqua è poi indirizzata alla centrale di Lanzada attraverso una lunga galleria e due condotte forzate, contribuendo a una produzione che prosegue fino alla centrale di Sondrio. Il sistema mostra come tecnica e ambiente possano convivere senza alterare l’equilibrio naturale della valle.
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