
“Lucia, martire della luce eterna.”
Papa Francesco
La Scaletta di Via Santa Lucia Vecchia collega Via Tre Armi, vicino ai Propilei, con la rotonda di Santa Lucia in Città Bassa, all’incrocio tra via Rosmini, via Santa Lucia e via Riva Villasanta.
All’inizio del percorso, in una piccola piazzetta, si trova una fontana incorniciata da una balconata con doppia rampa di scale. Questa scalinata, lunga 340 metri con 194 gradini e un dislivello di 61 metri, è tra le più urbanizzate di Bergamo, un tempo immerse nei campi oltre le Mura.
Il cammino inizia dolcemente accanto a Villa Tentorio, tra muri a secco coperti di edera. Dopo circa quindici minuti, l’ultimo tratto si fa più ripido, con gli ultimi cinquanta gradini che portano fino a Via Tre Armi, nella parte alta della storica località chiamata “Paesetto”, nota per la sua antica autonomia dal resto della città.
Da qui, svoltando a destra, si può salire verso Porta San Giacomo, la più scenografica delle mura venete, e accedere in Città Alta. In passato, la conca di Santa Lucia era una zona agricola rigogliosa, chiamata “Conca d’Oro” per il suo clima favorevole e la fertilità dei terreni.
I contadini percorrevano la scaletta per trasportare frutta, verdura e altri prodotti verso la Città Alta, rendendola un passaggio essenziale per il commercio locale.
Il nome della scaletta deriva dall’antico Monastero di Santa Lucia in Broseta, fondato nel 1337 nella stessa area. Con il tempo, la zona si è trasformata da rurale a residenziale, ma la scalinata ha mantenuto il suo valore come collegamento tra le diverse anime della città.
Oggi, la Scaletta di Santa Lucia Vecchia è più di un semplice passaggio: è una testimonianza della storia di Bergamo, un percorso che unisce passato e presente tra scorci suggestivi e angoli di quiete.
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